In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza sull’utilizzo del fluido refrigerante R32 ed useremo dei termini più tecnici ma cercheremo comunque di rendere comprensibile quanto segue a chiunque.
Trovare nuovi gas refrigeranti in grado di garantire un elevato tasso di efficienza ambientale è la sfida che, in questo periodo, bisogna affrontare nel nostro campo. Tale necessità è dettata da una direttiva del regolamento Europeo EU f-gas regulation (517/2014). La principale linea guida è quella di una riduzione progressiva dei gas ad effetto serra (gas fluorurati compresi): tutto ciò ha lo scopo di raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di contenimento delle emissioni di gas di circa l’80-95% rispetto ai livelli del 1990 e prevenire così effetti indesiderati sul clima globale.
L’impatto sul riscaldamento globale di ogni gas viene espresso con un indicatore specifico chiamato
GWP (Global Warming Potential, espresso in kg di CO2 equivalenti):
l’obiettivo è quindi, quello di introdurre gas refrigeranti con valori di GWP sempre più bassi, in modo da poter mantenere costanti le quote di prodotto circolanti in Europa. I gas attualmente più utilizzati nel settore condizionamento e refrigerazione (R410A, R134a, R404A) hanno valori di GWP relativamente alti, pari, per esempio, a 2087, 5 nel caso di R410A, che, qualora fossero rilasciati in atmosfera, inciderebbero negativamente sul surriscaldamento globale.
Per questo motivo nel settore della climatizzazione si è resa necessaria l’introduzione di un nuovo tipo di refrigerante con GWP nettamente più basso e denominato gas R32. Sebbene come gas puro venga considerato un refrigerante di nuova generazione, l’R32 è già in uso da molti anni. E’ uno dei componenti della miscela più utilizzata di refrigerante R410A, composta per il 50% da gas R32 e per il 50% da gas R125: rispetto all’ R410A, l’R32 è caratterizzato da ODP (potenziale di impoverimento dello strato di ozono) pari a 0 e da un vantaggioso valore di GWP di 675, tre volte inferiore a quello della miscela R410A. La classificazione di sicurezza attribuita all’R32 è:
- A2L dove A sta a indicare che il fluido è caratterizzato da bassa tossicità;
- 2L sta ad indicare che è caratterizzato da bassa infiammabilità.
La norma EN-378 in caso di prodotti con Gas R32
Nei casi di installazione di prodotti contenenti gas R32, è sempre necessario eseguire una verifica secondo la normativa EN-378, che specifica i requisiti relativi alla sicurezza delle persone e dei beni relativamente ai sistemi di refrigerazione fissi e mobili, applicata, in questo caso, a prodotti con gas di categoria A2L. Vediamo di cosa si tratta.
Grazie alla formula contenuta nella norma è possibile calcolare la massima carica di gas contenuta nel climatizzatore, in funzione della superficie del locale in cui esso viene installato.